CAIVANO – Verso l’assoluzione Tonino Falco e sei suoi ex assessori per la vicenda del dissesto finanziario del Comune di Caivano per cui ricevettero un avviso a dedurre a novembre scorso (vedi articolo al link https://www.caivanopress.it/index.php/it/all-categories-list/111-cronaca/1459-caivano-condotte-scriteriate-e-gestione-disinvolta-dei-soldi-pubblici-verifiche-di-carabinieri-e-corte-dei-conti).

Il giudice monocratico Gabriele Pepe ha rigettato infatti il ricorso con cui la Procura della Corte dei Conti chiedeva la condanna al pagamento di 40mila euro  all’ex primo cittadino e 30mila a testa ad ognuno dei suoi sei assessori (Francesco Casaburo, Bartolomeo Perna, Enzo Pinto, Vincenzo Semonella, Antonio De Rosa e Giulio Di Napoli) in quanto presunti colpevoli del dissesto finanziario dell’ente, dichiarato nel 2016 dalla giunta guidata da Simone Monopoli.

La Procura, inoltre, chiedeva anche l’emissione del decreto di incandidabilità per tutti quanti a 10 anni. Secondo il tribunale, invece, non esiste la prova acclarata che i soggetti summenzionati hanno dolosamente provocato il dissesto finanziario, né tantomeno si può appoggiare sulla sentenza per i fitti non riscossi al Parco Verde, in quanto lì fu coinvolto il solo Tonino Falco. La vicenda, in teoria, non potrebbe finire qui comunque, visto che i Pm hanno facoltà di fare ricorso, ma segna un punto importantissimo a favore dei politici.


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